Cnop: Professione matura per entrare nell’agenda della politica

Lazzari: Grande performance grazie al lavoro degli ultimi anni

5 MAR 2019

“La professione dello psicologo e’ diventata matura e deve essere considerata adulta anche dalla politica. Siamo nelle condizioni di fare entrare nell’agenda della politica gli psicologi, per passare da una crescita significativa ma disordinata e a macchia di leopardo ad una programmazione seria dei servizi di Psicologia nelle aziende sanitarie e negli ospedali, nelle cure primarie, nella scuola, in accordo con i comuni e in convenzione con i liberi professionisti”. Sono questi capitoli fondamentali su cui il Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi (Cnop) ha lavorato negli ultimi anni e su cui continuera’ ad impegnarsi. A parlare alla Dire e’ David Lazzari, membro dell’Esecutivo del Cnop e presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Umbria, ricordando che nel 2019 la professione psicologica ha compiuto 30 anni.

“Siamo la quarta professione che si occupa di salute in Italia- aggiunge il professore – e’ una performance importante, ma ora il Paese deve fare un uso migliore e piu’ equo di questa risorsa”.

I risultati del lavoro fatto sono concreti: “I nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) recepiscono in pieno il ruolo della psicologia, cosi’ come il Piano nazionale della cronicita’ (Pnc) e il riconoscimento degli psicologi come professione della salute. Gli ultimi anni sono stati decisivi- afferma Lazzari- segnano uno spartiacque, ma questa grande crescita deve fare i conti anche con una serie di criticita’, tra cui un numero di psicologi che non ha uguali a livello internazionale: 1 psicologo ogni 545 cittadini. Un dato che non significa solo che tanti giovani non riescono a inserirsi nel mondo del lavoro, o sono costretti a fare lavori meno congrui a un percorso di studio di 6/11 anni, ma che si rischia anche di dequalificare la professione”.

Il Cnop si pone, quindi, due obiettivi principali: “raccogliere cio’ che si e’ seminato per arrivare ad una piu’ adeguato utilizzo della professione nel Paese e omologare la programmazione degli accessi in relazione al fabbisogno, al pari delle altre professioni sanitarie, per garantire piu’ prospettive a chi e’ iscritto all’Ordine. Il lavoro di questi ultimi anni ha creato le premesse per una valorizzazione della professione piu’ adeguata a livello sociale nei diversi contesti di vita. Con i nuovi Lea e il Pnc sono state create le condizioni per definire la figura dello psicologo di base, su cui stiamo lavorando nell’ambito di un tavolo che coordino e a cui partecipano i medici di famiglia e i pediatri”.

Di rilevante interesse e’, inoltre una sperimentazione pubblica portata avanti dall’Ordine degli psicologi dell’Umbria e finanziata dalla Regione sull’inserimento dello psicologo nelle cure primarie, per intercettare i bisogni a un primo livello. Si e’ concluso da poco il primo anno di attivita’ e a breve saranno divulgati i risultati.

In secondo luogo, “stiamo cercando di inserire la Psicologia nelle agende di governo e delle Regioni- ricorda Lazzari- e stiamo anche lavorando a un protocollo d’intesa con la Conferenza delle Regioni. Non si puo’ pensare che i cittadini paghino solo di tasca propria lo psicologo- ribadisce Lazzari- magari dovrebbero pagarlo in relazione al reddito. Sappiamo che una psiche sofferente nell’infanzia predice e condiziona lo sviluppo futuro (tre volte la probabilita’ di ammalarsi, sei volte di avere una vita piu’ breve), che un distress psicologico prolungato aumenta il rischio di malattia cardiovascolare di oltre il 200% e la mortalita’ del 60%. Abbiamo il riscontro (in negativo ma anche in positivo) del ruolo della dimensione psichica nella salute e in generale negli equilibri adattivi e nella loro qualita’. Il modo di affrontare la vita, di risolvere i problemi, le emozioni che proviamo, la soddisfazione delle relazioni e degli affetti, sono legate alla qualita’ del funzionamento psichico. Ormai- prosegue il professore- i cittadini hanno una visione diversa dello psicologo, lo vedono come una figura professionale che aiuta a vivere. Fortunatamente dei passi in avanti sono stati fatti, penso ad esempio alla sperimentazione con il MIUR per lo psicologo scolastico in Calabria, Liguria e Abruzzo. In pochi anni abbiamo fatto una grande accelerazione e ora dobbiamo saper guidare con autorevolezza questo processo perche’ dia tutti i frutti possibili.” (Wel/ Dire)

Da dire.it | Sezione Newsletter Psicologia | Foto: KALHH